N. LOZANG GYATSO (V DALAI LAMA), POTALA PALACE, LHASA 16 TH CENT. AD
"La teocrazia riconfermata a tutto il Tibet richiede una architettura simbolica, capace di sancire l'autoritŕ dell'ordine Gelupca. Il V Dalai Lama, stabilisce i principi insediativi del nuovo palazzo (1645): il luogo doveva rappresentare simbolicamente la continuitŕ della storia del Tibet, la struttura architettonica doveva riferirsi alla dimensione stessa della vita del "popolo delle nevi", la montagna e addirittura, rivaleggiare con le stesse cime dell'Himalaya." N. Ventura, 2018
"Marpo Ri, la "collina rossa", nella Valle di Lhasa, il "Trono di Dio", era dove quasi mille anni prima, Songten Gampo aveva stabilito la sua reggia (piů tardi demolita dai mongoli). La collina rimane intoccata sul lato occidentale, altrove, si riconoscono le pendici alberate, ma, poi la roccia viene contenuta da mura bastione; piů in alto, si accostano corpi di fabbrica allungati, infine svettano palazzi: il Potala (dal nome di una montagna del Sud dell'India, dedicata alla Misericordia), la "Cima" č costruita in soli cinquanta anni. Di dichiarata estensione longitudinale, di sezione trasversale variabile, alta 13 piani fuori terra, č fortezza, palazzo, mausoleo, monastero distribuiti in oltre 1000 stanze." N. Ventura, 2018
"Il VI Dalai Lama stabilisce nel Palazzo Rosso, la sala del trono, la "Western Audience Hall". Poi, sale dai nomi sognanti, come i "Passi del Sentiero dell'Illuminazione", "la Cappella della Felicitŕ Immortale", conservano statue, arazzi, affreschi della vita tibetana illuminata dal Buddha." N. Ventura, 2018
"Il Palazzo Bianco a simmetria bilaterale: al centro un basamento di pietra e balconate sovrastanti, ai lati finestre prima rettangolari, poi quadrate; muratura bianca con drappi neri decorati in bianco sopra le finestre; coronamento degli ultimi due piani rifinito in nero con tende e drappeggi gialli, il colore dell'Ordine Gelupca." N. Ventura, 2018
Om mani padmč hűm
Om, Altezza e/o Purezza,
hűm, profonditŕ e/o saggezza,
al mani, gioiello del padmč, loto.
"sei sillabe che significano la pratica di un sentiero di unione indivisibile di metodo e saggezza per trasformare il tuo corpo, la tua parola, la tua mente nel corpo, nella parola, nella mente dell'elevazione di Buddha".XIV Dalai Lama
stupa e mandala non sono "cosmogramma, ma psicocosmogramma, lo schema della disintegrazione dell'uno al molto e della reintegrazione del molto all'uno."
"Lo stupa č un monumento che puň essere insieme tomba, reliquario, cenotafio (...) il corpo della coscienza essenziale, la veritŕ eterna espressa in una struttura architettonica" G. Tucci, 1969
"il mandala č sě il tutto, ma il tutto medesimo in quanto riflessione dell'io". G. Tucci, 1969
BUDDHA
I Lung-ta, (cavalli di vento) annunciano l'insediamento degli uomini si rincorrono per l'aria, ravvicinati prima lungo una stessa tesa e poi verso le altre tese che risalgono la valle. Forse tetto o forse cielo costellato da una miriade di teli volanti, attraversano la gola, per affidare al vento la voce dei mantra su di essi stampati.
"dŕ forma visibile all'invisibile nuditŕ". M. Harari, 2016
"Membra e arti sono richiamati a definire una postura di equilibrio galleggiante, come il loto: Buddha č seduto, tocca il suolo e insieme tende dolcemente a lievitare verso il cielo, spinto dall'erezione del torso, aiutato dal rivolgersi verso l'alto della pianta dei piedi e del palmo delle mani." N. Ventura, 2019
"Italiano, danza, francese, danse, inglese, dance, tedesco, tanz derivano dal sanscrito tan, gioia. Che si raggiunge quando si prova la corporeitŕ nell'esperienza del movimento nel tempo e nello spazio: movimento, dunque vita. Come "Signore della Danza", Shiva Nataraja č interprete di una danza cosmica." N. Ventura, 2019
"la nascita del mondo, la sua manutenzione, la sua distruzione, l'anima di oscuramento e di liberazione sono i cinque atti della sua danza". J.C. Harle, 1986
